Chi sono

Chi sono? Una delle domande più complicate a cui rispondere, insieme a “dove vai” e “petto o coscia?”.

Sono nato nel 1977 a Trapani, e immediatamente dopo il diploma mi sono trasferito a Bologna per frequentare il corso di Scienze della Comunicazione.

In seguito alla laurea nel 2002 in Scienze della Comunicazione Istituzionale e d’Impresa presso l’Università degli Studi di Siena, ho seguito un corso di formazione professionale in Comunicazione eBusiness finanziato da Regione Lazio e Unione Europea.

In seguito ho iniziato a lavorare come web editor a Roma per Retecamere – una società di servizi di comunicazione di Unioncamere. Qui mi sono occupato della scrittura di contenuti informativi per il portale turistico della Regione Puglia e poi di altri progetti di comunicazione istituzionale.

Successivamente, ho continuato a occuparmi di web writing ma focalizzandomi sui temi della formazione, del lavoro e della previdenza.

Nel 2020, l’annus horribilis della pandemia, ho partecipato a un master UPA in Strategie di comunicazione integrata, al termine del quale ho presentato e discusso un project work di gruppo per Fondazione Birra Moretti.

Da oltre dieci anni lavoro come web content specialist freelance, espandendo continuamente gli ambiti e i settori di attività e continuando ad affinare le mie competenze di scrittura.

Negli anni ho scritto di cucina, rubinetteria, lifestyle, arredamento, attualità e curiosità. Più una serie di lavori – dalla correzione di bozze e ottimizzazione SEO alla stesura di testi – per brochure commerciali, studi legali, blog di attualità politica.

Ma quel che ho studiato e il lavoro che faccio esauriscono la descrizione di chi sono? Non credo, ecco perché credo sia utile dare qualche altra informazione su di me.

Amo i libri gialli scandinavi, i film di fantascienza anni ’50, la commedia brillante all’americana, la musica folk irlandese, il rock – soprattutto hard rock e rock psichedelico – e la musica classica, mentre non sopporto i cori russi, la musica finto rock la new wave italiana il free jazz punk inglese e neanche la nera africana.

Ritengo che la scrittura sia l’invenzione più rivoluzionaria della storia umana dopo la cassata siciliana.